LA GROTTA NISCO
La grotta Nisco si apre lungo il pendio di una scarpata murgiana
degradante verso un canale torrentizio di fronte alla collina su cui sorge il
convento di S. Maria degli Angeli, nel territorio di Cassano Murge.
Il paesaggio è tipico dell' ambiente murgiano con roccia affiorante, vegetazione bassa adibita al pascolo e macchie di querce e cerri.
L' imbocco è poco più che un foro, stretto e depresso rispetto al piano di campana circostante, nascosto dalla vegetazione.
Strisciando attraverso di esso, dopo un dislivello di circa un metro, ci si immette in un ambiente centrale dal quale si dipartono cunicoli e vani molto irregolari.
I sei vani individuati sono disposti tutti intorno alla sala centrale, sono collegati da stretti passaggi e presentano tra loro dislivelli notevoli.
All' interno la
cavità si presenta molto ricca di formazioni carsiche con grosse stalattiti e
stalagmiti che in alcuni punti formano vere e proprie colonne che dividono
ambienti e rendono difficoltoso il movimento all' interno di essa.
Il fenomeno carsico ora non più attivo sembra essersi esaurito già in antico.
La grotta, al momento dell' intervento, si presentava piena di pietre e di frammenti di stalattiti, in alcuni tratti anche fino al soffitto.
In qualche caso le pietre erano state ammucchiate lateralmente durante i vari tentativi di scavo clandestino. Sotto il grosso accumulo di pietrame si è rinvenuto uno strato di terreno nero, molto sciolto con pietre di piccole dimensioni, nel quale è stato possibile raccogliere moltissimi frammenti ceramici ad impasto grossolano e semifine, alcuni dei quali decorati. Insieme ad essi ossa umane e di animali, industria litica ed ossea, oggetti in bronzo.
Sotto questo strato sono state rinvenute soltanto in due zone della grotta deposizione umane intatte con i loro corredi funebri. negli altri vani gli scavi abusivi avevano sconvolto e stravolto la stratigrafia.
Per sistemare i defunti, considerato che il fondo grotta si presentava molto irregolare e con inghiottitoi profondi, era stato fatto un riempimento di frammenti di stalattiti e di pietre fino a creare un piano regolare.
Gli scheletri non erano in connessione anatomica poichè
l'acqua aveva sconvolto tutte le deposizioni.
In un vano della grotta i resti umani erano disposti a circolo intorno alle pareti e avevano al centro i vasi del corredo tombale.
La grotta, quindi, sembra essere stata usata come tomba collettiva da un gruppo di pastori piuttosto bellicosi (a giudicare dal loro armamento) vissuti intorno al 2000 a.C.
STALATTITI e STALAGMITI
Le stalattiti e le stalagmiti sono delle concrezioni (dette anche "") formate dal deposito di carbonato di calcio da parte delle goccioline di acqua che, dopo essere penetrate dall'esterno (con le piogge) scavano la roccia calcarea fino ad entrare nelle grotte e precisamente sui soffitti di esse.
Le stalattiti si sviluppano dall'alto verso il basso, mentre le stalagmiti dal basso verso l'alto.
L’acqua, lavorando incessantemente per millenni orna in maniera stupefacente le grotte con stalattiti e stalagmiti.
Pareti, volte e pavimenti delle grotte sono solitamente coperti da concrezioni calcaree originatesi attraverso la lenta deposizione del calcare da parte delle acque.
Quando l’acqua fuoriesce dalle fessure della grotta; il bicarbonato di calcio diventa carbonato insolubile che viene depositato sulla roccia.
Un’altra goccia e poi un’altra ancora formano lentamente le sottili stalattiti che pendono dalle volte delle grotte.
Altre gocce continuano la loro azione cadendo, sul pavimento si deposita il carbonato di calcio, l’azione continua e sulla punta della concrezione evapora l’anidride carbonica e si deposita altro carbonato di calcio: si formano così le tozze stalagmiti che si innalzano dal terreno.
Una stalattite o una stalagmite cresce un millimetro ogni quaranta anni.
In migliaia di anni si forma la colonna.